Il Sapere dei Sapori

Questo progetto nasce dall’esigenza di recuperare fin dalla prima infanzia un approccio ‘sano’ e consapevole e soprattutto diretto con la produzione del cibo. In particolare si intende creare dei percorsi di consapevolezza sulle implicazioni dei consumi alimentari in materia ambientale, sociale e salutistica. Cercando di controbilanciare, grazie alla formazione e alla didattica, le spinte massificanti e avvalorali dell’attuale modello di consumo di prevalente. Contrastando altresì le spinte di un sistema alimentare globale che non mira di certo alla qualità e alla corretta differenziazione dei prodotti, ma piuttosto all’appiattimento del gusto a alla standardizzazione dei prodotti.
Per questo motivi con il progetto ”Il sapere dei sapori’’ intendiamo proporre un percorso educativo rivolto agli alunni, ai loro genitori e agli insegnanti, volto ad aumentare la consapevolezza verso ciò che acquistiamo, fornendo altresì gli strumenti e i saperi necessari anche per l’autoproduzione di alcuni alimenti, stimolando inoltre l’attivazione di metodologie e sensibilità d’acquisto sostenibili.
Questa considerazione parte dal presupposto che attraverso un’adeguata educazione alimentare si può arrivare a ridurre i costi ambientali e sociali che il cibo “globalizzato” richiede e contemporaneamente si può riscoprire il piacere di produrre, trasformare, cucinare e mangiare cibi sani e nutrienti.

Il progetto sarà rivolto a circa 80/100 bambini delle classi della scuola primaria di primo e secondo grado e si svilupperà attraverso tre macro azioni principali:

A) Attività ludico/didattica in classe/palestra.
I percorsi didattici in classe hanno l’obiettivo principale di aiutare i bambini ad entrare gradualmente nel tema del progetto. In particolar modo verranno tenuti per ciascuna classe quattro incontri dedicati ciascuno a una delle stagioni. In tali occasioni si provvederà a spiegare ai bambini come il consumo di prodotti stagionali e biologici abbia ripercussioni positive per l’ambiente e per la loro salute e per quella di chi lavora la terra. I bambini verranno stimolati ad individuare i prodotti propri di ciascuna delle quattro stagioni. Dopo di ché verranno invitati a creare con il mater bi frutta e verdura . La ‘frutta e la verdura’ verrà quindi riposta in un cesto specifico per ogni stagione. Al termine delle quattro lezioni vi sarà un incontro organizzato nel cortile per tutte le classi. Verranno attrezzati 4 orti (uno per ciascuna stagione) ricavati con teli marroni decorati e 4 alberi (uno per stagione) ricavati da pannelli di polistirolo sagomati. I bambini verranno divisi in quattro squadre (uno per stagione) e a ciascuno verrà fatta indossare la maglietta della stagione di appartenenza. I frutti e le verdure “prodotti” nei quattro incontri tenuti presso le classi verranno mescolati in un grosso cesto comune a tutte le squadre. Ciascuna squadra dovrà, attingendo dal cesto comune, selezionare solo i prodotti della propria stagione e abbinarli al corrispondente orto e al corrispondente albero. La squadra che eseguirà tale attività nel minor tempo possibile e con il minor livello di errore vincerà il gioco. A tutti i bambini verranno consegnati come premi dei frutti biologici di stagione.

B) Con l’arrivo della primavera saranno sottoposti a lavorazione e preparazione i terreni atti ad ospitare gli Orti Didattici, precedentemente individuati con gli insegnanti e nelle immediate vicinanze dei complessi scolastici. Il C.R.A.B. S.c.r.l. si occuperà quindi della preliminare progettazione e realizzazione degli orti.
Gli orti avranno una superficie indicativa di 200 metri quadrati e saranno suddivisi in tre aree: l’area centrale definita “orto di classe” e le due aree laterali, una per ogni classe coinvolta dell’istituto, definite orti di gruppo. Sarà quindi predisposta una fascia centrale dove verranno svolte le attività iniziali di ogni incontro con l’intera classe (semine, trapianti, rincalzature, osservazioni….), mentre, successivamente, la seconda parte dell’attività dedicata agli orti verrà svolta in piccoli sottogruppi.
Ogni sottogruppo, composto da tre o quattro bambini, si sposterà quindi nel proprio orto di gruppo (contrassegnato da un cartello precedentemente autoprodotto in classe) e sperimenterà l’attività proposta nell’orto di classe, arricchendola con la propria fantasia e immaginazione, gestendo e organizzando, in un lavoro di gruppo, il proprio piccolo orto. I bambini avranno così la possibilità di sperimentare in maniera autonoma la gestione degli spazi e l’organizzazione delle consociazioni, costantemente supportati e coadiuvati dalla presenza degli animatori, ma saranno anche responsabilizzati nella cura e nel mantenimento delle loro coltivazioni.
Un giorno la settimana sarà dedicato al lavoro negli orti didattici insieme ai ragazzi con attività precedentemente programmate e in parte realizzate da parte degli educatori e con incontri successivi di due ore per ogni classe.

C) Campo didattico di tre giorni presso il Rifugio di educazione ambientale Jumarre.
Durante gli ultimi incontri negli Orti Didattici verrà anche lanciato ai bambini l’aggancio che porterà alla tappa finale del percorso didattico, consistente nel soggiorno della durata di tre giorni presso il Rifugio Jumarre in località Vaccera ad Angrogna (TO). Il campo costituisce parte fondamentale del progetto e del percorso educativo in quanto darà la possibilità di costruire alcune dinamiche relazioni più profonde tra gli alunni e di liberarsi da alcuni condizionamenti derivanti dal mondo esterno.
Inoltre durante il soggiorno vi sarà l’opportunità per gli educatori di proporre esempi di scelte alimentari e di consumi volte allo “sviluppo sostenibile” e alla riduzione dell’impronta ecologica (acquisto di prodotti sfusi o con imballaggi ridotti, acquisto da produttori locali e autoproduzione).
I soggiorni prevederanno:

1) la realizzazione di laboratori specifici aventi la finalità di educare gli alunni al cibo buono, pulito, giusto e sano finalizzata al miglioramento delle loro abitudini alimentari e a permettere agli stessi di conoscere i prodotti locali e tipici del territorio in cui l’istituto scolastico è situato;
2) l’organizzazione di attività escursionistiche e di immersione nell’ambiente naturale.

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