POLIZZE POSTE VITA: CHI HA DIRITTO ALLA RESTITUZIONE DEL CAPITALE ANCHE SE SONO TRASCORSI PIU’ DI DUE ANNI DAL DECESSO DELL’ASSICURATO?

50.000 euro, i risparmi di una vita intera di un anziano in una sola polizza “index linked”: ora Poste Vita non vuole pagare il capitale agli eredi, perché rientrerebbe nel “fondo a favore delle vittime delle frodi finanziarie”… questa la beffa che subirebbero i nostri associati di Ivrea, beneficiari di una polizza Poste Vita.

MC Torino, nel mese di gennaio 2010, per conto di una famiglia di propri associati residenti ad Ivrea aveva inviato a Posta Vita richiesta di rimborso della polizza (del tipo index linked, denominata “programma dinamico campioni”).

La polizza è “rimasta in vita”, in quanto, dopo il decesso dell’anziano assicurato, avvenuto nel 2005, seguendo il suggerimento dello stesso ufficio postale presso il quale la polizza era stata originariamente stipulata, i beneficiari non ne avevano richiesto la liquidazione. In questo modo questi ultimi avrebbero potuto contare sulla valorizzazione crescente della polizza, pubblicata sul sito di Poste Vita. La risposta di Poste Vita alla richiesta di restituzione del capitale avanzata da MC Torino è stata tuttavia negativa: la compagnia ha negato la restituzione dell’investimento.  Secondo Poste Vita si applicherebbe l’art. 3 della legge 166/2008, con il quale è stato ulteriormente finanziato il “fondo a favore delle vittime delle frodi finanziarie” per rimborsare obbligazionisti ed azionisti Alitalia, che ha limitato a due anni dalla morte dell’assicurato il diritto il periodo in cui i beneficiari possono riscattare le polizze vita.

Decorsi due anni i premi non riscossi sono destinati al fondo. Tale disposizione, sempre secondo l’impostazione di Poste Vita, si applicherebbe anche ai propri prodotti assicurativi, con la conseguenza che i beneficiari delle polizze che non abbiano tempestivamente esercitato la richiesta di liquidazione perderebbero il diritto alla restituzione del premio.

Che cosa si può fare?

Il Movimento Consumatori ritiene tuttavia che l’interpretazione di Poste Vita non sia corretta per vari motivi, soprattutto in considerazione del fatto che non si è verificata alcuna prescrizione e che la polizza non può dunque essere considerata dormiente: i prospetti informativi delle polizze in questione prevedevano infatti la rinuncia da parte della compagnia di avvalersi della prescrizione per 10 anni successivamente alla morte dell’assicurato (es. index linked “programma dinamico Campioni”).

Non si può dunque sostenere che i beneficiari che abbiano consapevolmente e volontariamente mantenuto in vita tali prodotti finanziari – proprio su suggerimento dello stesso personale di Poste Vita – debbano subire l’applicazione della legge costitutiva del fondo per le vittime di frodi finanziarie: le polizze analoghe a quella di cui si è detto non rientrino tra quelle “dormienti” perché non si è verificata alcuna “prescrizione”.

MC chiede dunque a Poste Vita di valutare caso per caso l’applicabilità della legge e garantire la restituzione dei premi a favore dei beneficiari delle polizze che abbiano i presupposti.

Nel caso in cui Poste Vita abbia negato la restituzione del premio, per ottenere assistenza e consulenza, scrivete al Movimento Consumatori alla mail torino@movimentoconsumatori.it o contattateci al numero 011/5069546 oppure contattate la sezione più vicina dell’associazione.